Quando Cinzia mi ha chiesto di fotografare le sue figlie, mi sono sentita estremamente onorata.
Innanzitutto perchè è stata la tata d’asilo della mia primogenita per 3 anni e certe persone ti rimangono nel cuore. Sono persone che impari a conoscere nel tempo e ad apprezzare tanto da sentirne la mancanza quando te ne devi separare.
Ma anche perchè la sua è una storia fatta di coraggio e amore. Tantissimo amore. Perchè sono convinta che quando si ha figli con delle difficoltà, l’amore che si prova per loro si amplifica e diventa qualcosa di enorme.
L’ho letto nei suoi occhi, perchè è stata la prima volta che l’ho vista insieme ad entrambe le figlie. Non ho l’ambizione di poter descrivere i sentimenti e le vite degli altri. Quello che faccio è provare ad entrare in punta di piedi, osservare e cercare di registrare nella mia macchina fotografica le sensazioni e le emozioni che vedo e che gli altri mi trasmettono.
Questa sessione è stata speciale anche per questo perchè sentivo che raccontare una porzione di vita, un momento fra i 14 anni di Ilaria e i 22 di Martina, era protrarlo all’infinito. Mostrare una finestra su due anime belle. E regalare la loro immagine per sempre.
Mi ha commosso la dolcezza di Martina con sua sorella. Il suo modo consapevole e capace di sostenerla e capirla. Mi ha commosso credere che per il tempo di una sessione fotografica ciò che accadeva era semplicemente normale.
La fotografia non è sempre o solo estetica. In molti le danno un ruolo ingrato di autoaffermazione quando in realtà il suo ruolo è sempre stato altro. Mostrare non ciò che è ma ciò che il tuo occhio personale vede.
Mostrare ciò che vorresti gli altri vedessero.
E gli altri, sono coloro che vengono ritratti. Sono felice che la fotografia mi abbia portato anche a questo. A sperimentare la forza degli altri e ad ammirarli per la loro fragilità e per la loro bellezza.
Grazie.